Tutto quello che dovresti sapere sulla perdita di appetito
L’inappetenza è un sintomo piuttosto comune, che si può manifestare nei bambini e negli adulti per molte cause. La mancanza o la diminuzione di appetito può infatti derivare da condizioni temporanee e passeggere oppure da malattie che è bene indagare a fondo con il proprio medico curante. Può manifestarsi in ogni momento della vita, anche se spesso è più comune nel periodo infantile e in età avanzata, ma riscontrabile spesso nelle donne in dolce attesa.
La perdita di appetito può essere accompagnata anche da altri sintomi e può durare per un periodo di tempo più o meno lungo. Tante le conseguenze, come la perdita di peso improvvisa, malnutrizione e altri disturbi di salute che possono mettere in allarme.
Approfondiamo cause e soluzioni del disturbo insieme ai farmacisti Più Medical.
Cos’è l’inappetenza
Quando si parla di inappetenza? Con il termine si indica la diminuzione dell’appetito, che si manifesta quando la volontà e il desiderio di mangiare diminuiscono drasticamente o spariscono del tutto. Il calo dell’appetito è una condizione che tutti abbiamo sperimentato almeno una volta nella vita e che può essere provocata da diversi disturbi e da patologie differenti: l’origine deve essere indagata dal medico curante, per poter adottare il prima possibile una strategia atta a risolvere il problema e far tornare in senso di fame.
Le cause della perdita di appetito
Cosa può causare inappetenza? Le cause della diminuzione dell’appetito possono essere davvero molte. Molto spesso a soffrirne sono i bambini, soprattutto nell’età in cui cambiano abitudini e gusti in materia di cibo o quando affrontano cambiamenti drastici, come l’inizio della scuola o l’arrivo di un fratellino, che possono causare ansia e stress, o in seguito a malattie e vaccinazioni. Nei bambini l’inappetenza è comune durante la dentizione. Altre volte, invece, il disturbo può essere causato da patologie come:
- raffreddore
- influenza
- mal di gola
- infiammazioni in bocca come le afte
- malattie esantematiche
- gastroenterite
- infezioni delle vie urinarie
Anche i soggetti anziani spesso accusano mancanza di appetito e stanchezza. In questo caso le cause possono essere di natura fisiologica, con un’alterata percezione del senso della fame e di sapori e odori, ma anche disturbi alla masticazione (per problemi ai denti) o alla digestione o, semplicemente, una minore richiesta di energia.
Anche le emozioni, la depressione, l’ansia, stati di stress possono causare inappetenza, nei bambini e negli adulti. La condizione spesso presente in gravidanza (soprattutto nel primo trimestre, in concomitanza con le nausee mattutine). Il cancro può essere causa di perdita di appetito e peso (soprattutto in caso di tumore al colon, alle ovaie, allo stomaco, al pancreas).
Quali malattie portano alla pedita di appetito? Tra le più comuni ricordiamo:
- epatite
- insufficienza cardiaca
- insufficienza renale cronica
- malattia epatica cronica
- BPCO (bronco-pneumopatia cronica ostruttiva)
- disturbi della tiroide
- HIV
- malattie metaboliche
- infezioni
- mal di denti
- intolleranze e allergie alimentari
- anoressia nervosa
- disturbi del sonno
Senza dimenticare che l‘uso di alcuni farmaci (come antibiotici, morfina o chemioterapici) e di droghe, ma anche una convalescenza post-operatoria possono provocare inappetenza.
I sintomi della perdita di appetito
L’inappetenza è la mancanza o la riduzione di appetito. Oltre a questo sintomo, i soggetti colpiti possono notare anche nausea, perdita di peso, malnutrizione. Talvolta anche febbre e disidratazione. A lungo andare può provocare anche un deperimento della persona, sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista psicologico.
Le conseguenze dell’inappetenza
Quando preoccuparsi? Come abbiamo visto, si tratta di un sintomo molto comune, di solito transitorio e che passa spontaneamente o con piccoli accorgimenti. Talvolta può preoccupare, soprattutto se l’inappetenza dura molto, se la perdita di peso è cospicua, se i sintomi correlati sono molto intensi.
Uno stato di inappetenza prolungato, infatti, può causare malessere generale, stanchezza cronica, irritabilità, perdita di peso importante, tachicardia, anemia, carenze, disidratazione, chetosi, difese immunitarie basse, febbre e nei bambini calo ponderale o arresto nella crescita.
Meglio rivolgersi al medico in caso di mancanza di appetito prolungata, ma anche se si notano nausea, vomito, diarrea, dissenteria, febbre, tachicardia, ansia.
Come si diagnostica
Quando il paziente si rivolge al medico per mancanza o riduzione dell’appetito, solitamente si procede con una visita generale, che comprende la misurazione del peso e della massa corporea. Molto importante per l’anamnesi le informazioni riportate dal soggetto in merito ai sintomi provati, per capire la gravità della situazione, da quanto tempo va avanti, se ci sono situazioni di stress e ansia che potrebbero influire o meno o se si assumono farmaci che potrebbero aver innescato il sintomo.
Possono essere consigliati esami del sangue (emocromo, conta piastrinica, bilirubina, transaminasi, creatinina, azotemia, VES, ormoni tiroidei, HIV Test), esami delle urine, test per allergie o intolleranze alimentari, esami radiologici. Ovviamente, esami e test diagnostici verranno proposti dal medico in base alle ipotesi sulle reali cause dell’inappetenza, così da scoprire il fattore scatenante e mettere in atto il prima possibile il trattamento migliore.
Cosa fare in caso di inappetenza
In caso di inappetenza, oltre a contattare il medico curante, è bene controllare se la dieta che si segue è equilibrata e sana o meno. Inoltre, bisogna scoprire i fattori scatenanti e agire per fare in modo che non siano più causa di mancanza di appetito.
Cosa mangiare in caso di inappetenza
Quando si sperimenta la mancanza di appetito, bisognerebbe mangiare cibi ricchi di calorie buone (cereali integrali, frutta, verdura, carne e pesce magri), fare piccoli pasti frequenti, tenere un diario giornaliero e fare anche attività fisica regolare. Portiamo in tavola piatti colorati, esteticamente belli e ricchi di nutrienti utili per corpo e mente.
Ovviamente se vengono diagnosticate delle intolleranze, delle allergie o malassorbimento, è bene eliminare dalla dieta i cibi responsabili delle reazioni avverse.
Se necessario si può ricorrere anche a integratori che possano aiutare corpo e mente ad affrontare i periodi di inappetenza, soprattutto, ma non solo, quando causata da malattie o da farmaci che non si può smettere di assumere.
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Il consiglio in Più in caso di inappetenza di neonati e bambini
Se l’inappetenza colpisce neonati e bambini, mai forzarli a mangiare controvoglia o proporgli alimenti che già non amano. Cerca di attuare una routine dei pasti, dando loro porzioni adeguate ed evitando snack fuori orario. Stai sempre con loro quando mangiano, così da fare compagnia (ed evitando tv accese, smartphone o tablet a tavola) e coinvolgili nella preparazione.
In caso di mancanza di appetito nei neonati per dentizione o dopo un vaccino, il sintomo è temporaneo, durerà qualche giorno e non deve assolutamente preoccupare. Come per i bambini più grandi, assicurati che si idratino a sufficienza, dai loro alimenti che gradiscono e freschi. Il pediatra va consultato se l’inappetenza è prolungata e se il piccolo non vuole nemmeno bere.
A quali specialisti rivolgersi?
In caso di cause emotive, bisogna capire la causa scatenante e affrontare, con uno psicologo o uno psicoterapeuta, il fattore che blocca la nostra voglia di mangiare, trovando un modo per rilassarsi. Come per le altre cause, spetta al medico curante indicare la strada da seguire, anche in base all’anamnesi, alla visita generale e agli esiti degli esami, che potranno aiutare il paziente a scoprire le cause e iniziare subito una cura.
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Approfondimento all’inappetenza delle persone anziane: Università di Padova