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Fibrillazione atriale, il “cuore matto” di un milione di over 65

L’aritmia più diffusa in occidente: Rischi spesso sottovalutati

 

Roma, 22 mag. (askanews)

La fibrillazione atriale, l’aritmia più diffusa in occidente, colpisce circa un milione di italiani ed i numeri aumentano fino al 4% dell’intera popolazione con età superiore ai 65 anni, con rischi sempre più frequenti di incorrere in ictus cardioembolico. La connessione tra fibrillazione atriale e ictus tromboembolico è spesso sottovalutata, ma costituisce un rischio da 4 a 9 volte maggiore per i pazienti affetti da fibrillazione atriale.

 

Nel 20% dei casi, l’ictus, si rivela fatale, mentre nel 60% dei casi è causa di disabilità. Gli oltre 60.000 nuovi casi l’anno hanno destato preoccupazione e attenzione nella comunità scientifica e lo studio di nuove strade terapeutiche e preventive ha portato alla sperimentazione di nuovi farmaci anticoagulanti e di dispositivi medici all’avanguardia. Dunque, incoraggiare la prevenzione e la diagnosi precoce della fibrillazione atriale e sostenere la realizzazione di percorsi terapeutici e di pratiche sanitarie ottimali, sono gli obiettivi dell’ Associazione Giuseppe Dossetti: i Valori – Tutela e Sviluppo dei Diritti Onlus, http://www.dossetti.it/. Se ne è discusso questa mattina al convegno “Il cuore «matto» di un milione di anziani over 65” presso la Camera dei Deputati.

 

Così, l’Associazione Dossetti si impegna a ripresentare, nel corso della corrente legislatura, la Proposta di Legge, per cui si batte da Marzo 2015, «Disposizioni in materia di malattie cardio-cerebrovascolari e per la prevenzione e la cura dell’ictus cerebrale ischemico» al fine di garantire la diminuzione di casi individuali e ridurre le complicanze dell’aritmia nel lungo periodo.

 

(Fonte: askanews.it)

 

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